In questa fase di profondo cambiamento, accelerato dalle necessità legate alla gestione dell’epidemia, il Sindacato si trova a raccogliere una sfida epocale, in cui un modello organizzativo che si stava affermando gradualmente ora si sta diffondendo in maniera esponenziale. E dovrà farsi portavoce delle istanze dei lavoratori, segnatamente di quelli più fragili, fornendo consulenza individuale e intervenendo nella contrattazione con proposte mirate.
Si dovrà innanzitutto monitorare che lo Smart Working, finita la fase emergenziale, ritorni alla sua natura origi- naria, ovvero quella di strumento basato sulla volontarie- tà, volto a incrementare la competitività da un lato e dal- l’altro incrementare la responsabilità, l’autonomia e la fiducia del lavoratore. E ritorni a essere anche una moda- lità di lavoro che contempli lo svolgimento della prestazio- ne «in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa», al fine di favorire la migliore conoscenza e collaborazione dei lavoratori, di prevenire l’alienazione ed essere sempre più uno strumen- to di conciliazione e di benessere.
Scarica qui lo speciale a firma di Annalisa Rosiello pubblicato su Notizie Snfia 94_95.