Una disamina della più recente giurisprudenza di legittimità e di merito svolta almeno da due anni a questa parte assieme al collega Domenico Tambasco(commentata diffusamente all’interno di una monografia degli stessi autori e curata da Giuffré Lefebvre, in fase di pubblicazione) emerge che lo stress lavoro-correlato si configura sempre più quale categoria in grado di spiegare e disciplinare tutte le discrepanze dell’organizzazione.
In particolare quelle quantitative (super-lavoro, usura psico-fisica), quelle qualitative (sicurezza e salubrità del luogo di lavoro, mancata conciliazione vita-lavoro, posizione lavorativa, controlli esasperati, ecc.) e quelle relazionali/interpersonali (mobbing, straining, molestie, ecc.).
Si rafforza quindi la tesi per cui lo stress lavoro-correlato si sta delineando quale categoria “polifunzionale”, in grado di leggere tutti i fenomeni legati al disagio e alle cd costrittività organizzative (cfr. Rosiello-Tambasco, Il danno da stress lavorativo: una categoria “polifunzionale” all’orizzonte?, 8 novembre 2022, Il giuslavorista, Giuffré).
Ne parliamo qui sulla rivista hronline.