di Giuseppe Pennino.
Il DDL “Ciprini” – approvato in via definitiva da entrambi i rami del Parlamento e in fase di varo – tra le altre novità ha ampliato o comunque precisato la nozione di discriminazione indiretta, stabilendo che rientrano in tale fattispecie tutti i trattamenti o le modifiche dell’organizzazione delle condizioni e dei tempi di lavoro che, in ragione del sesso (ma anche dell’età anagrafica, delle esigenze di cura personale o familiare), pongono il lavoratore in una posizione di svantaggio o ne limitano le opportunità.
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