Il 10 dicembre 2024 Annalisa Rosiello interviene a questo interessante seminario sul tema del danno da stress lavorativo assieme al collega Domenico Tambasco , al procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Cagliari dott. Paolo De Angelis, alla collega Giuliana Murino, al dott. Riccardo Ponticelli, Giudice del lavoro di Cagliari e ad altri autorevoli relatori.
Viene posta l’attenzione sul danno da stress che può essere influenzato e acutizzato da condizioni personali quali l’età, il genere, le strategie di adattamento, l’affaticamento, l’umore, ovvero da quelli che possiamo definire come “fattori soggettivi” di stress.
Si pensi a un lavoratore che ha subito un grave lutto, o al lavoratore che sta vivendo una situazione familiare penosa legata a una separazione, a una malattia o a dipendenze da droghe o altro di figli o familiari, ecc..
Ebbene, la produttività di questa persona, il livello di concentrazione e persino la sua “reattività” potrebbero risultare alterate, con l’effetto di esporlo anche a possibili conseguenze disciplinari.
Riteniamo invece che l’azienda – in ossequio ai principi di buona fede e correttezza, ai doveri inderogabile di solidarietà sociale (art. 2 Cost.), alla normativa antidiscriminatoria e a quella in tema di salute e sicurezza – dovrebbe venire incontro al lavoratore che vive queste situazioni – se segnalate – adottando misure specifiche di natura temporanea o permanente – purché ragionevoli e compatibili con l’organizzazione.
La persona umana infatti va considerata nella sua integralità e unicità, non solo come forza lavoro. L’aumento del rischio stress e i conseguenti danni possono derivare proprio dalla mancata armonizzazione delle esigenze organizzative con quelle personali, familiari e sociali del lavoratore.