Alla luce dell’ampia diffusione del lavoro agile durante la fase pandemica (circa 6,5 milioni di lavoratori) e delle previsioni di stabilizzazione anche nel c.d. new normal (5,5 milioni di lavoratori) diventa indispensabile per lavoratori, aziende, sindacato e politica ripensare completamente il lavoro e governare questa che sembra essere una vera e propria rivoluzione.
Anche i luoghi del lavoro vanno ripensati e si deve tornare a pensare al lavoro agile per come è la sua natura originaria originaria: uno strumento organizzativo e di conciliazione e dove soprattutto si lavora in parte da remoto (co-working, punti satellite dell’impresa, altro) e in parte dal luogo di lavoro.
Ne parliamo in questo evento organizzato dall’Ordine degli avvocati di Messina e dall’Agi-Associazione giuslavoristi italiani.
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